Come funziona il bonus 110 %

Come funziona il bonus 110%In questo nuovo articolo ti illustrerò come funziona il bonus 110 %. Il super bonus è stato creato per il rilancio dell’effettuazione di lavori di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico.

La norma è stata redatta da Riccardo Fraccaro, ed ha lo scopo di: rilanciare l’economia e combattere i cambiamenti climatici.

Il sottosegretario ha fornito alcune anticipazioni come la creazione di un’unica piattaforma. Sulla piattaforma il contribuente potrà richiedere dettagli specifici sulla sua situazione e ottenere una risposta.

Intanto, sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile la sezione ad hoc con tutti i riferimenti normativi, le circolari e gli approfondimenti.

Il via al super bonus è imminente, infatti, recentemente è stato pubblicato un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultimo riguarda la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Gli invii per la prima comunicazione per la cessione del credito e lo sconto in fattura sono partiti dal 15 ottobre 2020. Il modulo apposito è stato pubblicato sul sito dall’Agenzia delle Entrate.

Grazie allo sconto in fattura e alla cessione del credito, il super bonus dà la possibilità di effettuare lavori in casa a costo zero.

In seguito ti elencherò le regole alla base di questa agevolazione e ti illustrerò nei dettagli come funziona il bonus 110 %.

Come funziona il bonus 110 %: requisiti, interventi e limiti di spesa

Come funziona il bonus 110%Per poter usufruire del super bonus ci sono alcuni vincoli: il bonus viene erogato soltanto a chi garantisce il miglioramento di almeno due classi energetiche, il quale va dimostrato con l’Attestato di Prestazione Energetica (Ape).

Nel momento in cui non fosse possibile il miglioramento di due classi energetiche, basterà passare alla più alta possibile, sempre riconosciuta tramite Ape.

Gli interventi di adeguamento antisismico permetteranno di ottenere anche una detrazione del 90% sull’acquisto di una polizza assicurativa anticalamità.

Il sisma bonus si potrà richiedere nelle zone 1, 2 e 3.

Ecco gli interventi coperti dal credito d’imposta al 100%:

  • cappotto termico, che deve interessare più del 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, o dell’unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. I materiali isolanti utilizzati devono rispettare i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017.

Il limite massimo di spesa per il cappotto termico è:

    • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
    • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
    • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
    • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici con impianti di microcogenerazione o a collettori solari, nonché, esclusivamente per i comuni montani l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente.

Come funziona il bonus 110 %: limiti di spesa e tetto massimo

Come funziona il bonus 110%

limiti di spesa per gli interventi sulle parti comuni degli edifici sono:

  • 20.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari;
  • 15.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
  • interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A a pompa di calore, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente.

Il tetto massimo di spesa è 30.000 euro anche per le spese riguardanti lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito.

Questo tipo di interventi sono definiti “trainanti”, ovvero uno solo di questi basta a portare al 110% lo sgravio in cui possono entrare altri interventi:

  • il montaggio di pannelli solari;
  • il montaggio di accumulatori di energia collegati ai pannelli solari;
  • gli interventi previsti dal vecchio ecobonus;
  • la realizzazione delle colonnine per caricare le batterie delle auto elettriche.

Come funziona questo super ecobonus?  Le famiglie e i condomini potrebbero cedere il credito d’imposto maturato a banche, imprese, assicurazioni o a imprese che svolgono lavori.

Le informazioni riguardanti i requisiti tecnici sono disponibili nel decreto attuativo congiunto Mise, MEF, MIT e Ambiente, valido non solo per l’ecobonus e sismabonus 100% ma  anche per tutti i lavori di efficientamento energetico.

Come funziona il bonus 110 %: chi ne ha diritto?

La possibilità di effettuare lavori in casa dipende dal tipo di interventi effettuati. Il decreto Rilancio  ha ampliato la lista dei beneficiari che possono usufruire dell’agevolazione:

  • i condomini;
  • le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari;
  • gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica;

  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci;
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
  • le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
  • le associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

Per gli interventi effettuati dagli Istituti autonomi case popolari (IACP), le detrazioni fiscali si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 10 gennaio 2022 al 30 giugno 2022.

Per quanto riguarda le partite IVA, la circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020 ha fornito importanti chiarimenti.

Inoltre, potranno usufruire della detrazione anche i lavoratori autonomi e gli imprenditori, ma soltanto per le operazioni riguardanti gli immobili rientranti nella loro sfera privata.

Ecobonus 110%: cessione del credito e sconto in fattura

Per concludere il quadro generale delle regole attuative dell’ecobonus 110% è il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato in data 8 agosto 2020, con il quale vengono  elencate le modalità per l’esercizio dell’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Per poter usufruire dello sconto o della cessione, chi interessato potrà inviare in modo telematico la richiesta all’Agenzia delle entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sostiene la spesa.

Cessionari e i fornitori, ha precisato l’Agenzia, potranno usufruire del credito d’imposta solo in compensazione, sulla base delle rate residue di detrazione non fruite dal beneficiario originario.

Il credito d’imposta è fruito a decorrere dal giorno 10 del mese successivo alla corretta ricezione della comunicazione e non prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono sostenute le spese. La ripartizione delle quote annuali per sfruttare del credito d’imposta è la stessa che sarebbe stata utilizzata per la detrazione.

I cessionari e i fornitori potranno cedere i crediti d’imposta ad altri soggetti dal 10° giorno del mese successivo alla ricezione della comunicazione. Il credito potrà essere ceduto anche dai successivi cessionari.

Ecobonus 110%: novità per le seconde case

Il super bonus 110% all’inizio interessava soltanto le prime case, escludendo le seconde case dall’agevolazione. Con le modifiche apportate si sono aperte le porte anche alle seconde case.

Come si può leggere nell’emendamento approvato:

“per gli interventi realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio.”

Rimangono escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9, (castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici).

Ecobonus 110%: i lavori in casa

Ottenere l’ecobonus 110% non è per nulla facile e dovrai munirti di molta pazienza per affrontare la burocrazia.

L’iter è complesso perché bisogna considerare oltre quello legislativo anche quello operativo.

Servirà il via libera del condominio per i lavori riguardanti le parti comuni. Sarà inoltre necessario attendere l’avvio delle procedure da parte dell’Agenzia delle Entrate per richiedere il visto di conformità che commercialisti e CAF dovranno rilasciare per poter procedere con la richiesta del bonus e la cessione del credito.

Servirà poi anche l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), rilasciato da un tecnico abilitato, per poter certificare che i lavori porterebbero al miglioramento di due classi energetiche (o la più alta raggiungibile).

I dati degli interventi dovranno essere comunicati esclusivamente in via telematica.

Sarà anche necessario fare la comunicazione all’ENEA.

I tecnici abilitati dovranno inoltre fornire un’osservazione, con la quale si attestano i requisiti tecnici sulla base del progetto e l’effettiva realizzazione di quest’ ultimo.

La congruità delle spese è determinata facendo riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni.

Super bonus: demolizione e costruzione

Sono contenuti nel bonus 110% anche gli interventi di demolizione e ricostruzione.

La demolizione e ricostruzione rientrano nelle opere di ristrutturazione edilizia, anche nel caso di:

“diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico. L’intervento può prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana”.

In sostanza, sarà possibile accedere al superbonus del 110% anche nel caso di ricostruzione di un edificio demolito con caratteristiche diverse e, soprattutto, più grande.

Ecobonus 110%, sanzioni salate per chi rilascia documenti falsi

Il governo ha disposto sanzioni salate per chi rilascerà attestazione infedeli. L’ecobonus 110% si potrà richiedere soltanto dopo aver ottenuto il visto di conformità, rilasciato da commercialisti e CAF.

Chi rilascia un’attestazione o un’asseverazione infedele rischia una sanzione pecunaria dai 2.000 ai 15.000 euro.

La sanzione è per ogni documento infedele rilasciato al cittadino. Inoltre, in caso di truffa, i benefici fiscali del super bonus decadranno all’istante.

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